Facile organizzare le serate a quattro mani…
Ma quelle a due cuori? Parliamone.
Cuori caldi della favola bella, sentimenti primari e schiarite di cielo, cura e stima arcani di un mondo che abbandona sempre più il profondo.
GIOVANI IDEE DI PIZZE: presso La Bolla, Ciro Tutino e Simone De Gregorio mescolano le emozioni e scrivono lettere piene d’amore dai diametri differenti… Questo succede solo quando due cuori battono insieme.


Due nomi, due giovani dal cv sulla bocca di tutti.
Ciro, patron di Bro Pizzeria , teoreta della ruota di carro evoluta, vivo del pensiero libero di chi vede la tradizione come l’innovazione ben riuscita.
Simone, pizzaiolo resident, il Pinturicchio dell’arte bianca con le sue linee eleganti e precise, visioni estetiche, cotture elettricamente moderne.
Modi diversi per dire le stesse cose, un messaggio sfumato e urgente che dipinge quanto la forza della condivisione – pensieri, parole e opere – (mi sento a tratti biblico) sia la vera esigenza di questo magnifico mondo strano.
Il menù racconta la meglio gioventù. E mo’ Simone incontra il-fattore-umano di Ciro che si fa amuse-bouche emozionale, e mo’ Ciro abbraccia il calore elettrico di Simone per affidare le sue creature XL.


Lo Scagliuzziello d’estate di Ciro un lingotto d’oro incastonato di gioie di manzo, perle di mela verde e gemme di mayo al lime. Lusso democratico da vetrina di boutique, io come Audrey da Tiffany!


Poi la Margherita Caserta di Simone, San Marzano e Bufala, da bere in pochi sorsi, seria e vanitosa. Nécessaire per sentirsi a casa. Una certezza in questa zona.


La Provola e pepe a modo mio di Ciro la canzone preferita motivo della mia malinconia (è colpa mia, é sulo pe’ parlà – dice Pino). Nell’elenco delle cose da amare. Profumi e sapori capaci di cucire pezzetti di anima. Affinità elettive.


Poi la base Tripla di Simone con superficie multistrato: scarolina riccia, vitello cbt, salsa tapenade (olive, capperi, tonno pinna gialla, mayo), fiordilatte, pomodori piccadilly semidry. Il piacere della lentezza. L’umami. Morso lungo, lento. Poi il crunch. La cremosità. La freschezza. Nome in codice: Vitel Tonnè XXX 3, una insospettabile conversazione tra universi in movimento. (a menu?)


In “tortiera” non ci vanno solo le alici! Ciro ci mette il tonno rosso cotto in acqua di mare e aceto di lamponi, base di provola, la brillantezza del peperoncino, l’aromaticità del pesto di aglio orsino, il solletichino del crumble di pane e la spinta acida della composta di ciliegie. J‘étais destiné à la sensibilité. Equazione infallibile profumosa di sorprese e desideri turchesi. (a menù?)
Giro finale sulle montagne “annurche” nell’Assoluto di Simone tra repentine salite e discese e curve paraboliche. Vera confusione (nel senso buono) di stelle.


Idee giovani, quattro mani già mature e due cuori impavidi.
Essere spettatore di una armonia luminosa, respirare quell’umanità galante, ascoltare il suono pulsante dell’unisono e la bellezza di non farselo raccontare…
Grazie.