Semplice.
Si tratta di qualcosa di cui parlare è peccato, scrivere è inflazionato, e pensare è complesso.
Prediligere il sentire.
Roberta Esposito disegna poesie tonde. Poesie per tutti. Non ad personam.
La sua tavola parla, racconta, come tutta la poesia io credo. E lo fa in un modo così pulito, diretto ma delicato, mai tagliente, che incontrarlo può significare non riuscire più a lasciarlo e leggerlo d’un fiato.
Stessi versi in sala, fatta di gesti piccoli, tocchi invisibili di mano ma soprattutto di testa. Gaetano Ricciardelli e Maja Rutka hanno mano, pazienza, cultura, sforzo e leggerezza. E poi c’è il sorriso ma mai con la finzione nascosta.
Un posto che si fa misura del tempo.


I fritti sono sentimenti primari e genuini. Frittatina vispa. Fiore di zucca, in tempura ripieno di ricotta, romantico. Giusti e intensi, come devono essere.

La Montanara si fa zeppola altolocata. Veste raffinata e vanitosa. Un soffio d’aria fritta 24 Kt da accarezzare in un battuto di gambero rosso di Mazara del Vallo e ricotta al limone. Sorride l’idea, brilla la realizzazione. Come i giochi che fanno le isole con il mare e la nostalgia…

Poi lui, il ruoto. Un oggetto che genera esigenze. Comfort e rigore tecnico.
Fassona Style. Ricetta. Contrasti netti e spinte volute. Ragionevole lucidità. Tutto al posto giusto: l’umami e la tendenza dolce della tartare di Fassona, l’amaro del pesto di rucola, l’acidità del pesto di pomodori secchi, la nota sapida della fonduta di grana, l’aromaticità croccante dei semi di papavero. Ampia o stretta, ardua o agevole. Ancora.

Impasto che non si dimentica. Bis preteso.
Casereccia style. Pasticcio di patate alla curcuma, salsiccia di nero casertano, fontina, pepe fresco, basilico. Come in un Van Gogh. Gusto, ricerca e assonanza espressiva. Piaciona.


Infine classicismo che sa di neo-classico. La Capricciosa secondo Roberta è l’ennesima lirica. La mia idea di Empireo. Pura eleganza di contenuti ed equilibri magnetici. Al salame fa compagnia la pancetta di maialino Nero Casertano affinata al miele, olive caiazzane in doppia consistenza, carciofini alla brace che donano fumé e porcini trifolati che giocano di consistenza e annaffiano con umami liquido. Scegliere un bouquet di complimenti.
Perché se d’improvviso,
una sera,
anche di sabato,
ci incontrassimo
in certe creazioni,
in certe idee,
in certi cuori,
avremmo fatto un buon uso,
un uso semplice e profondo,
di noi e del mondo.