Stesso posto, idee nuove.
Solito Vesuvio, lui non può mancare.
Ma di veloce, semplice, spedito è rimasto solo l’appellativo dialettale che troneggia nell’insegna (e sulle fighissime t-shirt dei camerieri) e sul cuore degli amatori di oggi e dei più attempati come me.
Sciuè il Panino Vesuviano si fa adatto al Mondo. Stato di necessità. Vesuvius fusion.
La sostanza di un territorio si fa cosmopolita e abbraccia le ricette dal mondo.
Leggere il menù e subito parte nella testa proprio il video dei Depeche. Enjoy the Silence! Come un sentiero di scelte, da percorrere solo andata.
Agognata precisione. Scorpacciata di materia.


Starter rampante dalle classicheggianti nuances della casa, dove la grazia della panificazione è nel dna. Mantou Bao, Prima cotto al vapore, poi fritto, delicatamente farcito con tartare di Frisona e guarnito con salsa tartara. Un soffio, un’eleganza. L’umami spinto di freschezza che si scioglie in un involucro carismatico. Annegare nel manto dorato dalla morbidezza crunch. Palpito.

Ancora scioglievolezza. Ancora gioia. Ciccia grassa che scompare. Glassata bene con teriyaki di Aglianico dove le pause sono dettate solo dal crok delle mandorle tostate. Il Pork Belly è la pancia di maialino campano cbt godibile e rincuorante senza inibizioni. Paciosa euforia.


Fantasie mistiche. Giappone & centro storico, Gyoza e “pizza fritta”! I famosi ravioli del Sol Levante imparano il dialetto napoletano. Cicoli, ricotta, provola, baciati dal pomodoro. Remixare con identità senza l’ennesimo trend massificato. Contaminare con amore.


Poi un salto nella Grande Mela per un saluto da Katz. I fratelli De Luca aprono la loro delicatessen campana. Parola d’ordine? Pastrami. Chiuso tra due fette spesse di pane in cassetta multi cereali (psichedelico), strabordante, si affaccia quell’arrosto di manzo dal tipico colore rosato. Tenero come il burro, sapido, succulente e aromatico, in compagnia del caciocavallo, del pomodoro arrosto e della maionese alla senape e miele. Sapore e texture pantagruelici.

Infine comfort zone. Qui compongo io. Panin-autorato. Soffiato classico piastrato, hamburger di Scottona, patate al forno, bacon affumicato e tostato, provola. Un tetris completo, sequenziale, stratificato. Matrioska di gusto.
Il panino di Sciuè insomma, mai scostumato, mai volgare. Specchio riflesso di Giuseppe e Marco, mai fuori posto, ora dentro al Mondo. Che fanno della bellezza un valore necessario da trattare con cura, anche allargandone i parametri.