La Contrada – Le affinità elettive con i ragazzi di Cinquanta

Le affinità elettive esistono. Eccome se esistono.
Quell’incontro elevato tra eletti che nel loro modo di sentire, pensare, agire, realizzano una profondità che in potenza già esisteva. In chimica succede sempre.
La chimica, infatti. L’esuberanza scientifica dei ragazzi di Cinquanta – Spirito Italiano fa serata nell’eleganza letterale de La Contrada. Incontro e simbiosi.

Sì, perché i piatti onirici di chef Alessio Esposito e le circonferenze leggiadre di Roberta si abbandonarono al corteggiamento spietato dei drink di Alfonso Califano col suo fido Emanuele Primavera (che tremenda competenza!). E fu subito amore, certo, ma era già chiaro a tutti che, in fondo, si amavano da sempre.

Non è stato un pairing ma un appuntamento galante.
Dalla cucina con furore seduti in prima classe. Oriente Express. Cilindrone di riso Gohan fritto con humus di ceci, pomodori secchi e olive taggiasche. Crunch e cremosità che correvano veloci, nitidi.
Poi la grazia del Carpaccio di manzo ampio, lungo. Come lenzuoli di gioia vivi di olio alla rucola, frizzanti di giardiniera Morgan e il Monaco a sapidare. Gimlet (vodka, gazpacho, aceto di lamponi) ad allietare con profondità aromatica e freschezza.


Poi le dive. Precise per texture e cottura. Belle. Decisamente belle.
La Margherita Bruciata non conosce mai timidezza. L’Idilio di pomodori con la nota fumé che trova cassa di risonanza nella sfacciataggine del Highball. Brandy, siero di latte e fumo. Da bere a tutto pasto. Morbido, rotondo. Concordanza.

La Octo disegnava contrasti. Veri. Amaro sincero. Costante. La cicoria. Poi la tendenza dolce: polpo arrosto denso e burrata cremosa. Pausa di pomodorini secchi. Realizzazione incantevole per carattere. Contrapposizione.

Improvvisamente l’Autunno. La mia stagione preferita traslata con invitante audacia. Monsieur Monet è passato da qui. Un quadro che frega anche l’olfatto. Crema di barbabietola, mousse di mozzarella, nocciole, tartufo e menta. Dolcezza, abbracci, freschezza, crok, umami. La sensazione rigenerante della terra bagnata dopo la pioggia. Ci ho visto l’amore.
E il Fermentato (di vino di caffè e pere) degli Illuminati la vetta necessaria per mantenere la stessa intimità. Tostature garbate, acidità lieve. Un incrocio che coniuga leggerezza, complessità di gusto e modernità di pensiero, oltre a tanta originalità.

La Delizia ai formaggi (fiordilatte, caciotta stagionata di Gioia del Colle, gorgonzola dolce e provolone del Monaco), il labirinto dove mai scappare tra imprevisti acidi di frutti di bosco e probabilità amare di marmellate al Campari. Dedalo.

French Panettone con Alexander

Finale da ultimo bacio tra il panettone piastrato di Anna Belmattino (con gelato al burro salato e marmellata all’arancia di casa Marrazo) e l’Alexander (Genever, cacao, panna di capra con grattugiata di fagiolo fermentato). Romanticismi senza fine che smuovono la bussola del cuore.

Le riconosci subito le anime affini, sono quelle con cui hai la sensazione di dialogare pure a parole taciute. E poi qui “dove l’amore non finisce mai!”: lo fanno loro, non lo dico io

La Contrada
Piazza Marconi, 14
81301 Aversa Ce

Cinquanta – Spirito Italiano
Via Trento, 44/46 
84016 Pagani Sa

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