I Fontana Pizzeria – Evoluzione

Pietro Fontana è rock!
Un talento di equilibrio e virtù in piena evoluzione. Crescita esponenziale e melting pot intrigante e davvero incisivo.

Occhi di ghiaccio, faccia da scugnizzo vesuviano, capo chino al banco a modellare le sue creature e un concetto indelebile sulla sua pelle, nelle sue parole. Famiglia, la moglie Melania, i figli. In quel di Somma Vesuviana (Na), nessun egocentrismo. Lui parla de I Fontana: la somma di tutte le cose che contano.

E così la maturità artigiana si mette al servizio di un pensiero più alto.
La costruzione delle circonferenze assume una profondità di analisi e di stratificazione del gusto veramente unica. Le cotture sono esemplari. Gli equilibri parlano di personalità. Originalità ed estetica gli elementi imprescindibili.
Beltà e sostanza, tecnica e piacioneria. Pietro in questo è avanti!
Non perde di mira ciò che è, ciò che è stato e ciò che sarà. Doma il presente, saggiando il passato, respirando il futuro.


Il benvenuto è Vecchio Ricordo, seppur capolavoro attualissimo. L’aromaticità colta e il morso profondo di un impasto fatto con criscito, farina di grano e cereali. Superficie terribilmente buona colorata di tre pomodori (rosso, arancione e giallo) del Vesuvio saltati in padella, fioritura di origano e rusticità di aglio fresco. Bucolica.

Poi la carta d’identità: lievito madre e panetto da 230 g. Impasto signature soffice, etereo, col cornicione che sorride. La Metamorfosi di carciofi, tutto al posto giusto. Una morbidezza continua che tocca le corde dell’umami. Colata di pecorino dei Monti Lattari, carciofi arrostiti, provola, pesto di aglio orsino, tartufo nero, maggiorana, pepe. Immagine e narrazione del tutto. Ovidiana!

La Evoluzione Scarola parla ancora di cambiamenti. Scintille eleganti. La scarola riccia a crudo accoglie la beniamina papaccella in agrodolce, la sapidità intensa della colatura di alici e la rotondità del primo sale. Consistenze e incontri pirotecnici.

Sotto Terra si sta benissimo. Qui Pietro sovverte i consueti paradigmi con sfrontata convinzione. C’è tutto il sottobosco trattato con estrema cura. Funghi porcini saltati al burro, poi aggiunti anche a crudo. Provola, pepe. Il tartufo nero pregiato a solleticare l’olfatto. I chicchi di melagrana a smorzare l’umami e la succulenza con vibrazioni acide. Stimolante, meditata e gustosa.

Si va di prefissi importanti. 081 docet! Numeri: i grammi del panetto si leggono al contrario, il diametro di 38 offende i piatti e i cornicioni stanno a zero. Ruota di carro con tutti i crismi: margheritissima che vive all’uscita di Stravecchio di Bruna Alpina. Una voce, un eco. Intima.

Infine, si declina. L’elogio del dosaggio. Quattro formaggi che vulcanano di acidità con la confettura di pomodoro arrosto. La Toma di Jersey blue fumé sapida e intensifica, la Robiola di capra spegne, il Blue di bufala aromatizza, lo Stravecchio di Bruna Alpina picca. Lava perfetta. La mia prefe. Maledetti equilibri.

Uova al tegamino, come dessert (mezza sfera di cioccolato, crumble alla nocciola, crispy al latte, mousse di panna cotta, confettura di albicocca Pellecchiella del Vesuvio). Ultimo enigma in morsi tutti in divenire.

Una goccia di ego continua che scoppia al palato mille volte senza perdere il controllo. Un diamante non più grezzo. Ecco l’identikit di Pietro Fontana.

I Fontana Pizzeria
Via Annunziata, 80049
Somma vesuviana NA

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