Nomen omen.
Armonì Trattoria Gourmet.
Chef Mariano Armonia ha fatto del suo cognome un manifesto di gusto, una filosofia di visione, la cartina tornasole dei piatti del suo ristorante, insieme all’imprenditore Giovanni Russo.
Classe ‘88, ragazzo serio e divertente, mosso da grande esperienza e acume gastronomico, orna piatto dopo piatto con quell’alfabeto del cibo classico e vivido.
Pozzuoli (Na).
Nella terra dei campi vivi, dirimpetto alle acque del golfo, il fine dining dal tepore familiare.
Una cucina di precisione ma con tanto amore e pathos al suo interno. Lo stupore è la gioia nel racconto di Mariano che traspare da ogni ingrediente usato. Un’unica grande ispirazione: i piatti della sua infanzia, quelli di mamma e nonna dalla matrice proustiana. Ma non solo aplomb appassionato, anche tanta tecnica e stratificazione di sapore.
In una location concreta e raffinata, la bellezza dalla memoria cade nei piatti soffiandoci la medesima nostalgia. Preservare i fondamenti con rinnovamento e attenzione, attualità e cura.
Certe letture plasmano già lo spirito: Le Uova in Purgatorio… dedicato a papà, Ragù di Mammà, Il Vermicello del Puveriello (omaggio a Eduardo). Menù che si fa album dei ricordi.
E così l’essenza più profonda trova una luce diversa.
Particolarmente curato il cestino del pane servito con burro.
La Genovese si fa entrée nel ripieno di una caramella servita con gelée allo Spritz. Giocattoli dolci/amari.
L’antipasto è Sua Maestà la Frittata di cipolle. Da Montoro con furore con modernità di pane cristallizzato e la sua polvere bruciata. Tendenza dolce, morbidezza e crunch inaudito. Elettrizzante.
Made in Capri si fa arte e perizia di intenti. I ravioli sono medaglie al valore: morso sublime, setoso, persistente. Ripieni di maggiorana e caciotta, serviti con acqua di provola tiepida, sono il giusto compromesso tra golosità e centralità. Forma e contenuto.
Il Nerino Casertano (pancia di maiale cbt) in agrodolce vive tra m3 di mela annurca, in uno scambio fatto di fiducia incondizionata che raggiunge traiettorie efficaci e veritiere.
Lo Sweet Solfatara, a chiudere, aspetto e cuore di marmellata di mandarino nascosta tra la cremosità di una mousse delicatissima.
Colpito e impressionato dalle concentrazioni di gusto, dall’eleganza nell’uso della materia, dall’intensità fine, sottile ma al contempo lunga e persistente.
…ed erra l’Armonia per questi campi (flegrei)!
colellapizzatour 