E poi qualcuno ti insegna la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sul (vero) pistacchio.
Un giro del mondo in “coppetta”, tra sfere suadenti, con la regina del sottozero Pina Molitierno.
La maestra gelatiera della gelateria La Fenice di Caserta argina la pistacchio-mania dilagante con una lectio degustativa (7,50 € a persona, disponibile solo su prenotazione) sull’oro verde.


Beh il gelato, quello autentico, è di colore marroncino. È la prima cosa che sorprende durante questa orizzontale di gelati (e delle relative paste) denominata “FeNice di conoscerlo”, con 4 tipi di pistacchio provenienti da varie zone del pianeta: Iran, zona in cui muovi i primi passi il pistacchio presente già nella preistoria, Grecia, Spagna, oggi la sua nuova residenza, e Italia, che in Sicilia, Bronte certo, ha la sua produzione di eccellenza.


Si apprezzano le differenze, le peculiarità di ciascuna. Chi abbraccia di più e chi è più spigoloso, chi ha una maggiore persistenza, chi una totale e confortevole dolcezza.
Colori naturali, dalle tinte pastello, fedeltà alla materia, zero effetto panna montata e zero esigenza di bere.


La materia innanzitutto per la Elsa aversana, pochi zuccheri e l’ingrediente al centro della creazione. Le sue creature scivolano in bocca come se fossero latte, né oleosi, né liquidi, e si sciolgono così i nostri animi.


Pulizia, tecnica, amore e passione divampante. Una sensazione di freschezza e bocca pulita che appaga il palato con grazia e gentilezza. Droghe refrigerate che si esaltano anche come farcitura di una montanara disegnata da Mimmo Papa.


Il gelato artigianale come deve essere.
Quello della maestra Pina, è veramente un viaggio!