Non di solo Polacca (che poi la sua, alla mela annurca, è una evasione sensoriale) vive l’uomo Biagio Martinelli…
Il teoreta della Pasticceria Dolce e Salata del Sacro Normanno Impero Aversano ogni mattina adorna la sua vetrina con un formoso accento francese.
Viennoiserie. Come la vetrina di un gioielliere.
Il burro qui esiste. È quello 100% francese e si rispetta nelle sue qualità.
Divulgazione Martinelliana: il Croissant non è un cornetto e va servito freddo.
Come in Francia, Biagio lo serve non farcito. La struttura e il profumo disarmano. Friabile e leggermente dolce. L’assenza delle uova fa sì che l’aromaticità del burro prevalga, ammalia con quella consistenza sfogliata che sa di seta. Psichedelico.
L’orgoglio paffuto del Pain au chocolat. Supersonico e delicato. Stessi giochi olfattivi, farcito con pezzi di cioccolato seri e persistenti. Scrigno di gioia.
Overdose di Pain suisse. Abbandonarsi tra le insenature laminate e perdersi nel morbidoso di torta caprese incastonato nella sfoglia sopraffina.
Spirali spicy di lussuria nel Cruffin al caffè espresso Illy. I gomitoli nodosi sprigionano nuance di limone e si fondono nell’abbraccio cremoso del mascarpone.
Evoluzioni acrobatiche per la Brioche sfogliata al cioccolato Dubai. Un twist tra consistenze e gradienti. Cristalli dolci, poi salati, con quell’effetto crunchy che dà soddisfazione.
Prospettive di fuga anche salate. Da Martinelli è così.
Il Croissant si veste di pecorino e accoglie bresaola, pomodorini semi dry e rucola selvatica. Passione travolgente addomesticata con grazia esecutiva. Stesso legame col Pain au cotto affumicato e provolone dolce. Una mole di fuochi d’artificio.
In abbinamento la caffetteria che risponde con Flat white, Cold brew coffee, The Matcha e Infusi a freddo di tisane esotiche selezione Dammann.
Accudire la voglia di distendere i pensieri, attraverso mestiere coscienzioso, amorevole, fiero presso un luogo intriso di sostanza, arti e maestranze.
colellapizzatour 