Pietro Fontana vuole vincere, vincere, vincere…
Ogni volta che si entra nella sua dimora, sembra di sentire il coro del Maradona che inneggia alle gesta del pizzaiolo anastasiano. Le pareti raccontano una fede: una collezione infinita di maglie della squadra partenopea, appese come ex voto calcistici, che adorna di azzurro il locale del vesuviano dove tutto va sempre a tempo.
I Fontana, coerenza e mentalità. Ça va sans dire.
Una maturità esponenziale quella di Pietro, che si misura anche nei dettagli più invisibili, letta e riletta in un menù estivo che accarezza ogni passaggio, nessuno scontato o sottotono. Le sue creazioni si palesano cangianti, disegnate su allunghi e su contrasti sottili ma intensi.


Mai eccessivo, si muove su un equilibrio delicato, sempre con quel tocco di esuberanza costante.
E poi c’è Melania, compagna di gioco e di vita. Playmaker di sala e allenatore dei fritti.


L’Arancino alla Parmigiana grida spessore. Concentrato di melanzane, crosta che scrocchia, vivacità di carnaroli. Beneducato.
Le tonde valgono davvero il prezzo del biglietto. Armoniche. Sorridenti. Tecniche. Cottura ibrida: forno a gas, seguita da asciugatura in elettrico.


La Quattro Passi a Nerano è dedica celestiale. Nomen omen. Non i soliti intrugli. Rinascita affascinante di base di zucchine cbt. Provola, fiori a crudo e parmigiano. Circonferenza colta dallo spazio denso, lavoro di sintesi del pensiero presente. Like a star.


Su pala nasce l’amore. Crunch che si fa ingrediente. Tutta la carica iodata del Mediterraneo. La nitidezza di una Puttanesca di mare con pomodoro, olive e capperi. Sashimi di ventresca di tonno, umami concentrato che converte per delicatezza. Zest di limone ad allungare. La mia love story ha la struttura dell’amore. Passionale.


La Pamigiana alla brace conserva tutta l’essenza della stagionalità fumé. Piaciona, la comfort zone aiuta. Cremosità alla base, l’impronta aromatica costante. Foulard di melanzane fritte fanno da scintille croccanti. L’impasto ormai l’ancoraggio imprescindibile. Linfa familiare.


Il padellino si veste da piatto egregio, dove consistenze e spinte audaci si incontrano con pacata vanità. Peperoncini di fiume double face che apparecchiano l’amaro. Vitello cbt con salsa tonnata l’eccletticismo cremoso miscelato con paciosa euforia croccante. Transumanza.


La Provola e pepe a ruota di carro fa da pre-dessert. Innesto di Margherita a definire il percorso. Impasto fritto, asciugato al forno e caramellato. Un coro di fragole tra spalti di ricotta di bufala e armelline. Sinuosa.
Un lavoro instancabile e idee chiare.
È palese, Pietro vuole puntare allo scudetto…