La pizza è un’idea di una semplicità complessa.
È un biglietto da visita, un’eredità che si tramanda, un’identità che comunica, una fiducia di intenti.
A Soccavo, quartiere super pop di Napoli, la Pizzeria Gigino&Figli amministra certi concetti senza servirsi di luoghi comuni.
Pop, nel senso di popolare (accezione positiva), diretta (come l’impasto), senza riflettori accecanti ma con un via vai che profuma di frenesia di luce, compiacenza, unione di intenti (di cui sopra).
Pizze fumanti, in continuo, gente, tanta gente, chi si accomoda, che già mangia, chi attende asporto, ecco il biglietto da visita.

Marinara 
Margherita
La storia non manca.
Fratelli Russo, Nicola, Pasquale e Antonio i Figli.
Giggino fu papà e figlio, a sua volta, di nonna ”La Bella Figliola”, fondatrice dell’antica pizzeria.
Taglio corto la solita manfrina de “l’arte che si tramanda, la tradizione che diviene passione”… ma tepore di casa, famiglia, presentissimo.
L’impasto è quello de “la mattina per la sera, la sera per la mattina”: diretto, farina 00, poco lievito, poco sale, lievitazione non spasmodica. Elogio al fine di pasta, al cornicione accennato, al sapore protagonista, alla cottura decisa, corroborante di napolitudine.
I grandi classici religiosamente degni. Marinara più saporita della Margherita ma ai punti stanno lì. Due sapori senza tempo, oltre lo spazio e intriso di quell’Oro di Napoli.

Marinara 
Margherita
Indovinata e precisa la Gigino&Figli con bufala aversana, piennolo del Vesuvio, speck a listarelle, melanzane a funghetto, pecorino romano. Il dolce acidulo del pomodoro, l’intensità affumicata del salume, la consistenza della viola, la sapidità della pecora, la persistenza del latticino. Il boato della congiuntura perfetta.
Provocazione o scommessa (del giovane cameriere) la Porchetta, crema di pecorino e pepe. Impasto trasversale, topping abbastanza povero di zing. Menzione per la crema ma oltre il confine dei miei pensieri. Rimandata.

Gigino&Figli 
Porchetta, pecorino e pepe
La mia avversione nei confronti degli elaborati pesanti si disintegra al cospetto dell’Esplosiva: montanara fritta e al forno, ripiena di ricotta di bufala, provola di bufala, cicoli napoletani e pepe, condita in superficie con ragù napoletano artigianale, bufala campana e Grana Padano. Luculliana sì, ma pensata e realizzata a dovere. Oltre le apparenze: frittura pulita, uniformemente dorata e perfettamente asciutta, caciarona ma per niente ciccionata. Surprise of the night!
Il Ripieno Scarole al vapore apre come un ventaglio la consapevolezza delle cose fatte per bene; colpo d’occhio ed effetto wow. Scarola riccia cotta al vapore, olive nere, acciughe, provola dei Monti Lattari e pecorino romano in superficie. Croccantezza mezza bellezza: sapidità e dolcezza, crosta e freschezza. Qui rido io! (cit.)

Esplosiva 
Ripieno Scarole al vapore
Soddisfatto svariate volte dall’asporto, pago e felice dell’esperienza dehors.
Menù ingente, tanta fantasia, una semplice prosa verace e niente tentativi di rivisitazioni gourmet.
Per un Neapolitan Pizza Lover, tappa imprescindibile.
Detto tra noi, a prestissimo!