Muovere oltre l’andatura stanca di alcune logiche tradizionali, può rivelarsi un imprevedibile atto di fede. Necessario per tutelare il passato con nuovo fiato, gesto e velocità.
Un piccolo paesello. Arpaia, Benevento.
Una famiglia in prima linea, solida, compatta. Mamma e papà in sala, Michele e Paolo Fuccio tra bancone e cucina.
Una pizzeria dalla proposta moderna, tetravalente.
Pizzeria Di Stora, all’ingresso della Valle Caudina.
I ragazzi hanno imboccato la strada giusta per ridare respiro a una tradizione di ristorazione di famiglia, a tratti ingombrante, senza reciderne le radici, ma irrorandole con idee fresche e rispettose del massiccio patrimonio in background.
Un forno a legna, un forno a gas. Pizza in Pala, Pizza nel Ruoto (cotte nel primo), Pizza classica e Fritta e al forno (nel secondo).
Qualità, peso e misure.
Come le frittatine di Paolo, iconiche, sontuose, extralarge. Irrompe gagliarda e festosa, dove l’immagine fotonica da foodporn si sgretola al palato per briosità e sapore. Bombastica!


Equilibrio.
Come le tre note degustative di un percorso breve ma intenso dove l’aplomb di Michele ricco di sana precisione si manifesta in ogni creazione.


Come un amuse-bouche la Pala con Burrata e alici. Un vol-au-vent di cremosità e umami, arricchito dalla dolcezza del confit e dalla freschezza della zest di limone. La base cruncha con educazione, ma conserva un cuore tenero e strutturato che interpreta la pianezza di un topping stechiometrico. Pervaso.


Nel Ruoto è ruspante, al cubo con Salsiccia e patate. Un impasto che scrocchia pur non perdendo una piacevole morbidezza. La ciccia è sbriciolata, il tubero con buccia sa di terra, di campagna, di genuinità. Rassicurante.


Poi la propriamente-detta. Impasto diretto, alta idratazione con farina con germe di grano. Cottura uniforme e una poesia bucolica. Tuorlo d’uovo pastorizzato, fiordilatte, asparagi, pancetta locale saltata in padella, tartufo nero irpino, olio al tartufo. Territorio e materia, stessa meccanica del percorso. Un morso pieno, complesso, indipendente, che coniuga, con talento e coerenza, cromie ataviche. Ruggito popolare e contadino.
Un luogo autentico che trasuda famiglia da ogni rebbio di forchetta.
Nuove leve, direzionate lucide verso il futuro: affidandosi alla qualità degli ingredienti e al dinamismo scaltro della meglio gioventù. Un’esperienza affettiva per chi vuole godere in spensieratezza. Ma anche colta, energica e scandita da levità contemporanea, per coloro che amano cogliere i dettagli.